I munera gladiatoria, attestati già a Capua dal 301 a.C. (Tito Livio), secondo Tertulliano prenderebbero il proprio nome da officium mortorum debitum (atto che si deve durate le celebrazioni funebri). Non si conosce ancora con esattezza l’origine geografica ed etnica di tale pratica, anche se gli studiosi sono propensi a collocarla in area osco-sannitica, come si evince dalle pitture tombali di area campana e lucana risalenti al IV secolo a.C. (sebbene sia stata anche avanzata l’ipotesi di una origine etrusca, passata prima in Campania, zona d’influenza etrusca fino alla battaglia di Cuma del 474 a.C., e poi a Roma, come si desumerebbe dalle decorazioni da alcune urne cinerarie etrusche).
A differenza dei Ludi, i munera inizialmente facevano parte della sfera privata della vita cittadina. La differenza tra queste due attività consiste proprio in questo: i primi si svilupparono in ambito privato, i secondi ebbero totale carattere pubblico. A cosa servivano? In origine, i munera non erano altro che spettacoli di combattimenti gladiatori offerti in commemorazione di un defunto: avevano quindi un carattere funerario. Successivamente, però, questo tipo di spettacoli prese talmente piede che si dovettero aggiungere agli spettacoli pubblici, non essendo più solo dedicati in memoria dei defunti ma anche per celebrare altre occasioni.
Alcune date fondamentali: nel 264 a.C.: Decimo Giunio Pera dedica, per la prima volta a Roma, dei munera funerari in onore del padre. Si affrontarono tre coppie di gladiatori; circa un secolo e mezzo più tardi, nel 105 a.C., a causa della diffusione di questi spettacoli, i consoli P. Rutillio Rufo e G. Mallio Massimo furono autorizzati a decretare il passaggio dei munera a spettacoli pubblici. Infine, nel 45 a.C., dei munera, tributati fino a quel momento a soli uomini, furono dedicati per la prima volta ad una donna da Giulio Cesare, in onore di Giulia, la defunta figlia.
Le tipologie di munera erano innumerevoli: potevano essere a pagamento oppure totalmente gratuiti (principalmente se offerti da notabili e, successivamente, da imperatori). Potevano essere offerti in occasione di compleanni, anniversari, inaugurazioni di luoghi pubblici, vittorie in guerra, ecc. Le figure principali che si occupavano dell'allestimento dei munera erano il lanista, proprietario della familia gladiatoria, segue l'editor muneris, detto anche menerarius, cioè colui che offriva lo spettacolo, e quindi colui che pagava per averlo ed infine il curator muneris publici, responsabile dell’ufficio municipale che, probabilmente dal II secolo, controllava la spesa pubblica in materia di munera.